Mostra artistica della Festa di Primavera in cui vengono ospitati i lavori di Nicola Biagetti, Claudia Cassano, Federica Osgualdo e Aghahowa Uylosa, quattro giovan* artisti* nella cui ricerca troviamo un legame alla natura delle cose e al movimento che le genera.
Come ogni primavera, ritorna il sole con il suo vento, in un ciclo di relazioni fertili tra cielo e
terra.
Così fa l’essere umano, risvegliandosi da torpori e fragilità, rinnovando la sua
relazione con il mondo, ascoltando il movimento del vento per lasciarsi cullare.
Nicola Biagetti con l’opera Studio sull’immaginazione dei sensi esplora la relazione tra spazio virtuale e spazio fisico attraverso l’azione performativa. Ascoltando le richieste percettive di nove persone collegate virtualmente ad una telecamera, l’artista decide di farsi strumento per raccogliere le informazioni sensoriali dovute dall’esplorazione di uno spazio fisico scelto. Di questa ricerca noi possiamo vederne le tracce, seguirne i movimenti, partecipando a questo scambio percettivo.
Claudia Cassano, attraverso le fotografie della serie Reverso, decide di ritrarre persone che fanno parte della sua vita, intessendo una relazione intima di sguardi che genera una nuova identità.
“L’individuo che compare all’interno della cornice è quindi frutto di questa relazione, è un individuo che non esiste nella realtà ma nasce dalla rielaborazione di due identità svolta durante la fase di scatto, e la sua esistenza è resa possibile e duratura dall’atto fotografico stesso. Per me questo processo è una sorta di risanazione di una frattura dell’io, che ha bisogno dell’altro per completarsi e consolidarsi.”
I soggetti ritratti si ritrovano a convivere con elementi floreali silenziosi, grandi connotati identitari in dialogo con madre natura.
Nel Giardino di Margherita, Federica Osgualdo, riflette sulla relazione in quanto strumento di crescita che, se innaffiata a dovere, germoglia, creando ricche infiorescenze.
“Tornata a casa dopo la riapertura dei confini, ho visto che mamma aveva iniziato un lavoro di catalogazione delle piante del suo grande giardino, che cura amorevolmente quando può. Le piante crescono controllate in certe zone, a sorpresa in altre, tanto che non è così facile avere la completa consapevolezza di tutte le specie presenti.”
Nasce così un erbario, di gesti, di piante, di cura, da consultare al momento del bisogno senza fretta e con grande attenzione.
Aghahowa Uylosa, infine, attraverso i suoi dipinti ci racconta il difficile viaggio dalla Nigeria all’Italia, donandoci una narrazione profonda e personale fatta di luoghi e persone. Perché nasciamo radici, ma diventiamo foglie al vento.
La partecipazione è libera e gratuita senza limiti di orario previa prenotazione, affinché si possa contingentare l’ingresso nel rispetto delle normative di sicurezza sanitaria per il contrasto al contagio da Covid-19.
Date e orari:
17 Giugno dalle ore 14:00 alle ore 22:00
18, 19 e 20 Giugno dalle ore 11:00 alle ore 22:00